“Ho scoperto il segreto del mare
meditando su una goccia di rugiada”
Antonio Machado
Situato a circa 5 centimetri sotto l’ombelico, viene definito il Chakra sacrale.
È il Chakra del piacere, della sessualità, della procreazione. È legato al rapporto con le emozioni e le relazioni intime.
Il suo elemento è l’acqua, rappresenta la “nostra dimora” dal momento che per nove mesi siamo vissuti a stretto contatto con l’acqua, unica nostra fonte di energia vitale.
Il termine svadhisthana significa “collocato nel giusto posto” e la parola chiave associata a questo chakra è “IO SENTO”. Ci ricorda l’importanza del sentire corporeo delle sensazioni a prescindere che siano gradevoli o sgradevoli.
Nella pratica che propongo nei miei corsi questo è un aspetto fondamentale. Mentre pratichiamo invito sempre i miei allievi ad avere un atteggiamento di ascolto attento e di accogliere ogni sensazione che emerge senza giudizio.
Il corretto funzionamento di questo Chakra ci porta al movimento, al cambiamento e alla capacità di lasciare fluire, sentire e percepire. Ci dona una buona attività sessuale e sviluppa sane relazioni con i nostri amati. Intensifica le forme di creatività mettendo in risalto i nostri talenti nella danza, nello sport, nella pittura e in tutte le nostre passioni creative.
Favorisce l’eliminazione dei liquidi.
Il suo demone è il senso di colpa, provare il senso di colpa ci blocca e ci impedisce di andare alla ricerca del piacere, qualunque esso sia.
Il colore abbinato è l’arancione.
Il senso corrispondente è il gusto.
Gli organi interessati sono: Ghiandole gonadi, organi riproduttivi, ginocchia, sistema urinario, bacino, regione pubica.
Suono: RE
Bija Mantra: VAM
Gli Oli essenziali abbinati sono: Bergamotto e ylang ylang.
Cristalli: Calcite Arancione, Corniola, Occhio di Tigre.
Dal punto di vista iconografico troviamo Makara: un anfibio con la testa da coccodrillo, il corpo da pesce e le zampe di leone; rappresenta proprio l’inizio del cambiamento e della trasformazione. Makara è cavalcato da Varuna, signore delle acque. Troviamo anche Vishnu, conservatore della vita, la sua cavalcatura, Garuda l’aquila, e Rakini la shakti di svadhistana.
Pratica di hatha yoga
Ho ideato una breve sequenza per lavorare su svadhistana le cui asana principali sono: Anjaneyasana, Ardhachandrasana e Parjanyasana. Per vedere il video clicca qui
Meditazione
Mi siedo sul tappetino e incrocio le gambe, mantengo la schiena diritta, proietto il vertice del capo al cielo e avvicino leggermente il mento allo sterno. Poso le mani sulle ginocchia e chiudo gli occhi.
Ascolto il mio respiro che piano piano diventa lento e rilassato.
Medito ora su queste parole: “L’acqua è incolore e trasparente, si può mescolare con altri liquidi, si diluisce e assume il loro colore. L’acqua è in grado di cambiare la sua consistenza: può essere liquida, solida o gassosa, si modifica rimanendo sempre sé stessa.
L’acqua è senza forma né intenzione, scorre placida come un fiume in una grande pianura, scorre gioiosa come un ruscelletto di montagna, brilla come una fresca e leggera goccia di rugiada, diventa impetuosa come un mare in tempesta. L’acqua si muove entro i limiti che Madre Natura le impone ma, a volte, con gentilezza o con prepotenza rompe quei limiti definendoli, adattandoli.
L’acqua è in grado di adattarsi prendendo la forma di ciò che la contiene: un bicchiere dal quale noi berremo dissetandoci e purificandoci, una vasca da bagno dove potremo immergerci lasciandoci cullare dal suo calore che ci permette di lasciare andare la stanchezza accumulata durante la giornata.
L’acqua è costante e determinata, riesce goccia dopo goccia a scalfire anche la pietra più dura e nella sua tenacia dimora la sua immensa forza.
L’acqua è pioggia che cade dal cielo, silenziosa. Percepiamo per un attimo le nostre sensazioni.
L’acqua è generosa e abbondante, abbraccia la vita, nutre il mondo intero senza chiedere nulla in cambio, senza esaurirsi mai.
L’acqua: incolore, trasparente, gentile, fresca, costante, impetuosa.
Immagina ora di essere sotto la pioggia… permettile di rinfrescarti, senti le sue gocce depositarsi sul cuoio capelluto e scivolare verso il collo le spalle. Solleva il viso e altre gocce si depositano sulla fronte, sul naso, sulle guance, sulle labbra, sul mento e scivolano su tutto il corpo fino a raggiungere la terra sotto di te. Ascolta e accogli le sensazioni che provi.
Quando te la senti riprendi i movimenti del corpo. Comincia a muovere le estremità: le mani, i piedi, la testa. Lentamente muovi le gambe, le braccia, ti stiri se ne senti la necessità e appena sei pronto/a apri gli occhi e riprendi contatto visivo col luogo in cui ti trovi e con i rumori che sento intorno a te.
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Nelle foto: Pietre mandala dipinte da Chris Chandra, creazioni personalizzate su commissione.
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