Mi siedo sul tappetino e incrocio le gambe, tengo la schiena diritta. Se ho necessità posso appoggiarmi al muro o sedermi comodamente su una sedia.
Porto l’attenzione al mio respiro e percepisco il suo cambiamento: osservo per qualche minuto come il mio respiro un poco per volta si calma e si rilassa.
(…)
Visualizzo delle radici che partono dal primo chakra, dalla mia zona sacrale. Sono le mie radici.
Le guardo mentre attraversano il pavimento, raggiungono le fondamenta della casa o dell’edificio in cui mi trovo. A mano a mano che le radici si allungano si colorano rosso, un rosso vivo, deciso, brillante. Il colore del primo Chakra.
(pausa)
Guardo le mie radici colorate penetrare ora nella madre terra.
(pausa)
Le lascio esplorare: sono curiose, vogliono fare conoscenza di tutti gli organismi viventi del terreno: le particelle minerali, le sostanze organiche che lo nutrono, bulbi di fiori, pezzetti di rocce e pietre. Incontrano altre radici, animaletti come le talpe e i lombrichi: li osservo mentre scavano, sminuzzano, mangiano foglie e altre sostanze organiche rendendo il terreno fertile e ossigenato pronto a procreare nuove specie botaniche.
Continuano a ispezionare la terra: umida e argillosa, percepiscono il suo profumo, un profumo intenso, una fragranza agrodolce. L’odore pungente degli aghi di pino penetrati grazie alla forza delle grandi piogge che fendendo il terreno lo impregnano di acqua pura che si nutrirà di elementi naturali presenti nel sottosuolo.
Ora scendono dirette verso il centro della terra e più scendono più crescono e si rinforzano. Sono radici che donano nutrimento, stabilità e forza.
(pausa)
Dopo questo straordinario viaggio richiamo le mie radici, dico loro dolcemente che devono tornare indietro.
(pausa)
Le visualizzo mentre si ritirano, con lentezza e serenità assaporano e assorbono ad ogni movimento ancora un po’ di vita terrena.
Percorrono all’indietro il viaggio che hanno appena compiuto, salutano la loro madre terra e tutti i componenti di essa, escono dal terreno, attraversano le fondamenta della casa, le varie stanze che hanno percorso all’andata e tornano qui in questa stanza e nella mia zona sacrale, nel mio primo Chakra.
Le ringrazio per avermi condotto ad esplorare quel luogo a me sconosciuto.
(pausa)
Quando me la sento riprendo i movimenti del mio corpo. Comincio a muovere le estremità: le mani, i piedi, la testa. Lentamente muovo le gambe, le braccia, mi stiro se ne sento la necessità e appena sono pronta apro gli occhi e riprendo contatto visivo con la stanza in cui mi trovo e con i rumori che sento intorno a me.
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