“Il Chakra Manipura è come il sole del mattino;
meditando su di esso con lo sguardo fisso sulla punta del naso
si può smuovere il mondo”
GORAKSHASHATAKAM (X sec.)
Situato nella parte superiore dell’addome, all’altezza dell’ombelico, il suo nome è tradotto con “città dei gioielli” e “gemma rilucente”, viene definito il Chakra del plesso solare.
Il suo elemento è il fuoco che trasforma la materia in luce e calore ossia in energia, rappresenta la forza e la volontà di mantenere, per l’appunto, il fuoco acceso alimentandolo sempre.
Gli organi ad esso collegati sono: il pancreas, i visceri, il fegato, la cistifellea, la milza, lo stomaco, i denti, le unghie e l’apparato digerente in quanto è la sede della trasformazione per eccellenza. L’apparato digerente trasforma appunto il cibo in energia.
Il corretto funzionamento di questo Chakra ci conduce a una buona autostima, al controllo delle nostre azioni superando innanzitutto l’inerzia, infatti la parte più difficile di ogni attività è l’inizio. Ci dona sicurezza, ci rende coraggiosi e fiduciosi verso noi stessi e gli altri.
Il suo demone è la vergogna, ci porta a temere il giudizio degli altri sulle nostre azioni.
Possiamo facilmente dedurre che “la salute” di questo chakra sia collegata anche alla realizzazione dei nostri desideri. A questo proposito ci sono due domande che dobbiamo porci.
La prima è: “sono sicuro/a di desiderare quella determinata cosa o di voler realizzare quel determinato progetto? oppure credo di desiderarlo ma in realtà i miei desideri arrivano dall’esterno?”.
La seconda è: “il mio desiderio è in sintonia con le leggi dell’Universo? o meglio, la realizzazione del mio desiderio arreca del bene all’Universo o lo danneggia? E’ un vero desiderio o è solo un capriccio personale?”
Vi invito a riflettere e dare una risposta sincera a queste domande. Se abbiamo fatto un buon lavoro di radicamento (primo chakra) e abilitato le nostre capacità di fluire nelle acque della vita (secondo chakra) saremo in grado di capire se il nostro desiderio è reale e in sintonia con l’universo piuttosto che un personale capriccio.
Non è per nulla scontato e nemmeno così facile ma credo che sia un buon lavoro per migliorare la conoscenza di noi stessi.
Viene rappresentato come un Loto con 10 petali, il colore abbinato è il giallo, il senso è la vista, il suono è il MI, il bija mantra RAM.
Gli Oli essenziali abbinati sono: limone, zenzero e menta piperita.
Cristalli: Diaspro Giallo, Quarzo Rutilato, Citrino, Pirite.
Tra le Divinità relative a questo chakra troviamo Agni che cavalca un ariete, simbolo maschile della forza e dell’irruenza che nell’induismo è anche assimilato al fuoco. Troviamo il dio Rudra, un aspetto di Shiva, il dissolutore dell’universo. Infine abbiamo Lakini che è la Shakti di questo chakra, siede su un loto rosso, ha un aspetto terrifico, ha quattro braccia (come tutte le divinità) con cui porta una lancia, una scure e con una mano fa il gesto che dissipa la paura e con l’ultima elargisce doni.
Pratica di hatha yoga:
La pratica che ti propongo per stimolare manipura comprende Utthita Trikonasana, Virabhadrasana 1 e 2, Parivritta trikonasana, Paschimottanasana, Navasana. Per vedere il video clicca qui.
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I CHAKRA – Un viaggio alla scoperta del tuo arcobaleno interiore
Muladhara – il Chakra della radice
Svadhisthana – il secondo chakra
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Nelle foto: Pietre mandala dipinte da Chris Chandra, creazioni personalizzate su commissione.
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