Anahata, il quarto chakra

«¡Oh, descansar en el azul del día

como descansa el águila en el viento,

sobre la sierra fría,

segura de sus alas y su aliento!

(Antonio Machado)

Anahata si trova al centro del petto e viene definito il Chakra del cuore. Il suo nome significa “non colpito” come il battito del nostro cuore che suona senza essere colpito. L’elemento che lo rappresenta è l’aria ossia tutto ciò che crea movimento dentro di noi. Questo Chakra è la sede dei nostri sentimenti più puri.

Il suo corretto funzionamento ci dona la pace interiore, una sana apertura verso gli altri e l’empatia. Siamo gioiosi e capaci di amare in maniera incondizionata e accettare l’altro per quello che è. È associato alla compassione, alla carità verso gli altri e al coraggio, la cui etimologia rimanda sia al provenzale coratge sia al latino volgare corat cum, aggettivo di coratum, forma popolare di cor (cuore). C’è anche chi riconduce l’etimologia di coraggio a cor (cuore) habere (avere) o cor agere (agire col cuore). In ogni caso, al centro resta il riferimento al cuore. Sicché avere coraggio significa letteralmente avere cuore.

Il quarto chakra è il centro dell’amore duraturo, eterno, costante e incondizionato.

L’aria entra in noi attraverso il respiro che è quindi profondamente legato a questo centro energetico.

Possiamo vivere settimane senza cibo, giorni senza acqua ma solo pochi minuti senza aria. Il respiro è fondamentale oltre che per mantenere le funzioni vitali di base, per eliminare le tossine e per parlare, infatti l’aria è l’elemento che dà il là alla voce; non potremmo metabolizzare il cibo senza ossigeno e il cervello non potrebbe pensare.

Il respiro è inoltre collegato ai nostri stati emotivi; infatti molti di noi hanno una respirazione superficiale proprio a causa di ansia e stress. Questo non giova alla nostra salute né a quella di Anahata. Per fortuna sul respiro possiamo intervenire modificandolo volontariamente. Da qui l’importanza degli esercizi di respirazione e del pranayama. Se vuoi approfondire clicca qui e se vuoi indicazioni in merito agli esercizi di respirazione clicca qui

Dal punto di vista iconografico troviamo come yantra due triangoli che si intersecano formando una stella a sei punte a simboleggiare l’equilibrio perfetto, infatti in questo Chakra l’energia femminile e quella maschile si uniscono con uguale forza così come il mondo spirituale e quello materiale trovano qui il loro equilibrio. Tra le divinità abbiamo Vayu il dio del vento, Pavana il purificatore, seduto su di una antilope nera. Alla sinistra di Pavana troviamo Kakini, la shakti di Anahata.

Il colore ad esso abbinato è il verde, il senso corrispondente il tatto, gli organi interessati sono: la ghiandola del timo, il seno, le braccia, le scapole, la parte superiore del torace, il cuore, i bronchi e i polmoni.

Il suono abbinato è il fa e il bija mantra YAM.

Gli Oli essenziali abbinati sono: lavanda, geranio e vaniglia.

Cristalli: Avventurina, Crisoprasio, Rodonite, Quarzo Rosa.

Pratica di hatha yoga:

Per stimolare Anahata ti propongo due mudra: Ganesha mudra e Kusuma mudra. Ganesha Mudra, il gesto dell’elefante è utile per il cuore, perché stimola la sua funzione rafforzando i muscoli cardiaci. Ci aiuta a trovare coraggio. Kusuma mudra, il gesto del fiore che sboccia favorisce l’apertura nei confronti degli altri con fiducia.

Entrambe favoriscono una buona respirazione e sciolgono le tensioni nella zona del petto.

Per vedere in video della pratica clicca qui.