“Gli dèi avvicinandosi a lei, chiesero: ’Chi sei?’ La dea rispose: ‘Io sono la forma dell’immensità’” (Devi Upanishad)
La Shakti è l’Energia fonte dell’esistenza, presente in ogni cosa, considerata femminile, È la tensione tra coesione (Vishnu) e dispersione (Shiva), le due tendenze opposte che originano la possibilità del movimento quindi della vita sulla tela di fondo (Brahma).
In cosmologia quando questa potenza diventa manifesta si chiama Natura (Prakriti).
Senza questa energia creatrice Shiva è shava ossia senza vita, incapace di agire.
Dio è donna
La Dea Madre è stata la prima religione, infatti il culto della dea risale al neolitico o forse al paleolitico testimoniato da innumerevoli ritrovamenti archeologici raffiguranti figure femminili e ha resistito fino alla nascita del patriarcato (circa 4000 a.C.) che gli ha inferto un duro colpo, sostituendosi quasi totalmente al matriarcato.
Il culto della dea resiste, in particolare, l’oriente non ha mai smesso di venerare la donna. Nei Tantra (insieme di testi canonici alla base degli insegnamenti del tantrismo) la dea è la divinità assoluta e totale. Non si tratta semplicemente di riconoscerle il ruolo di madre, per quanto sacro e illuminante, ma proprio di saper vedere in ogni cosa la presenza dell’energia femminile, che crea il mondo, lo accoglie e lo plasma.
I molteplici aspetti della dea
La dea è una e molteplice. Qualunque aspetto del mondo fenomenico si consideri, vi si trova alla base un’energia, una shakti. Perciò la dea ha più nomi, più forme che possono apparire come principi differenti, perfino contrari: è vergine e madre, terribile e benevola, esterna a noi o presente in noi.
I nomi della dea
La dea, a seconda delle qualità che rappresenta, ha diversi nomi. I principali sono:
- Parvati, la figlia della montagna. Le montagne sono considerate i punti in cui il cielo si unisce alla terra ossia il mondo degli dèi a quello degli uomini.
- Kalì, la potenza del tempo, della morte, rappresenta l’aspetto terribile della dea, ciò da cui tutto ha origine e a cui tutto ritorna. Appare nell’atto di danzare sulle rovine del mondo adornata da una collana di teschi. Uccide tutto ciò che le si avvicina.
- Gauri: la dea bianca, è l’aspetto benevolo della dea. È la protettrice, l’amica degli uomini.
- Durga: espressione divina di forza, di potente energia capace di distruggere i demoni dell’egoismo e dell’adharma (non in accordo con il dharma, la legge cosmica).
- Sarasvati: flusso del sapere, espressione della conoscenza pura e dell’arte.
- Lakshmi: la Millionaria, dea della bellezza e della fortuna.
Navaratri
Il culto della dea sopravvive. Nei Tantra, ad esempio, la dea è la divinità assoluta e totale.
Gli indù non hanno mai smesso di adorare la Madre, ne è un esempio Navaratri
che significa le “Nove notti” ed è una festività dedicata all’adorazione della Devi, la Shakti, la Madre divina.
Durga, Sarasvati e Lakshmi sono venerate durante questa festività particolarmente cara alle donne di tutto il mondo e di tutte le età; in questi nove giorni, infatti, le donne sono adorate e rispettate in quanto espressione più pura della Devi, della Madre.
In molte tradizioni le donne della famiglia sono invitate a sedere nella casa e simbolicamente vengono adorate come la Devi, viene offerto loro, cibo, semi di cereali, abiti nuovi e danze.
Navaratri segna per molti anche un nuovo inizio, un momento in cui ci si purifica delle proprie colpe e si ricomincia con energie spirituali vivificate e più forti.
“Io sono il regno, la dispensatrice delle ricchezze, colei che sa. … Io risiedo in tutto ciò che è”.
“Da me proviene il cibo che si mangia, ciò che si vede, ciò che si respira, ciò che si ode. Io sono la gioia degli dèi e degli uomini”. (Rig Veda)
La dea nella pratica dello hatha yoga
Ho pensato una pratica dedicata alle forme della Dea. Guarda il VIDEO
Qui di seguito trovi elencate le asana che compongono la sequenza.
Mahadeviasana
Mahavi Devi significa “splendore-trascendente” ed è una delle tantissime manifestazioni della Grande Madre o Grande Dea, compagna di Shiva. Maha Devi Asana rappresenta la sacralità dell’energia femminile. È una postura che dona stabilità, equilibrio, forza, ma anche apertura. È benefica per le spalle e inoltre rafforza il bacino. Agisce in particolare sul Muladhara chakra.
Dharaniasana
Dharani è uno dei tanti nomi della dea della terra. Letteralmente tradotto il suo nome significa: colei che sostiene.
In caso di ernie lombari o altre discopatie è da evitare.
Muladhara è il Chakra attivato, ma c’è una buona azione anche su Manipura e Svadhisthana.
Va bene in modo particolare per persone che hanno bisogno di sentirsi sostenute e sicure.
Jalela
Jalela la dea che fa scorrere via le acque pesanti. Eseguirla migliora la consapevolezza di tutta la muscolatura del bacino in particolare del pavimento pelvico che viene tonificato. Stimola il Chakra Svadhisthana.
Lakiniasana
Lakini è la dea della virtù, è “colei che dà e che prende”. È una figura femminile di buon auspicio e protettiva. Tra i benefici troviamo la stimolazione di il Manipura Chakra e la tonificazione dei muscoli dorsali, pettorali e addominali.
Parvatasana
Parvatasana è la posizione dedicata a Parvati, la Figlia della montagna, amorevole sposa di Shiva, simboleggia la forza, la stabilità, la determinazione, il coraggio, ma anche l’elevazione verso il cielo.
Parvatasana agisce su vari centri d’energia:
- Muladhara chakra (rafforzando la stabilità e la determinazione);
- Anahata chakra (sviluppando forza e coraggio);
- Ajna chakra (attivando il collegamento con la dimensione spirituale rappresentata dal cielo).
Parvatasana è benefica per i muscoli della schiena; espande la cassa toracica e lavora sul diaframmma.
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