Ganesha è il primogenito di Shiva.
Narra una leggenda che Parvati, la benevola sposa di Shiva, un giorno venne disturbata dal suo sposo mentre faceva il bagno. Indispettita decise di formare con un po’ di sudiciume del suo corpo un giovinetto che mise di guardia fuori dalla porta dicendogli di non fare entrare nessuno. Questi le obbedì.
Shiva arrivò e pretese che il fanciullo lo facesse passare ma siccome si rifiutò, gli tagliò la testa.
Shiva vedendo il dolore di Parvati decise di tagliare la testa al primo essere che avesse visto e di riattaccarla al corpo del bambino: destino volle che passasse di lì un elefante. Ecco come è nato Ganesha detto anche Ganapati ossia Signore delle Categorie (gana).
Ganapati è il patrono delle lettere e delle scuole. È lo “scriba” che ha trascritto tutti i testi sacri, tra cui il Mahabarata.
Raffigurato come un uomo dalla testa di elefante rappresenta l’unità dell’uomo, il microcosmo con il divino, il macrocosmo.
La sua immagine si trova in India all’entrata di ogni casa e di tutti i santuari.
Colui che rimuove gli ostacoli
Viene venerato all’inizio di ogni progetto, al fine di garantirne la realizzazione in quanto distruttore degli ostacoli.
È anche il signore dei gana, giovani compagni di Shiva.
Un insegnante di yoga un giorno mi raccontò una storia i cui protagonisti sono il dio Ganesha e i gana. Non ho trovato riferimenti a questa bella storia in nessun testo ma, poiché mi era piaciuta tanto, desidero raccontartela comunque:
I gana, di cui Ganapati è il capo, erano grandi amanti degli scherzi; pare che si divertissero a infilarsi negli ingranaggi delle vite degli esseri umani, bloccandone il movimento. Si divertono ancora oggi a infilarsi negli ingranaggi della “tua” vita. Sì parlo proprio di te che stai leggendo.
Così facendo i tuoi progetti stentano a realizzarsi, hai mille difficoltà per raggiungere i tuoi obiettivi e le tue giornate sono piene di piccoli e grandi intoppi.
Ganapati si occupa di rimuovere i gana dagli ingranaggi garantendo che la tua vita scorra liscia e senza intoppi. Ganapati ti aiuta a rimuovere gli ostacoli che impediscono ai tuoi progetti di divenire realtà.
Pertanto, ogni volta che vuoi avviare un nuovo progetto puoi ripetere il mantra a lui dedicato.
Mantra dedicato a Ganesh
Il mantra più diffuso riferito a Ganesh è:
Om Gam Ganapataye Namaha
Om è il divino sotto forma di suono. È il suono primordiale, il suono della creazione stessa.
Gam è il bija mantra, o mantra del seme, per Ganesha/Ganapati
Ganapataye è uno dei nomi alternativi di Ganesha (Ganapati).
Namaha = saluti. Questa parola la ritroviamo nella maggior parte delle preghiere ed è anche nella parola “namaste” (che significa il divino che è in me saluta il divino che è in te).
L’immagine di Ganesha
Possiede solo una zanna poiché pare che l’altra se la sarebbe spezzata per trascrivere il noto poema epico Mahabarata.
La proboscide di Ganapati è storta per rappresentare la possibilità di aggirare gli ostacoli e raggiungere la meta suprema.
Ha quattro braccia: in una mano tiene il laccio per catturare l’Errore: il nemico dei cercatori di verità. In un’altra il pungolo per domare gli elefanti. La terza mano che dona indica la generosità verso i devoti e la quarta mano è rivolta in avanti nel gesto che allontana la paura.
Ganapati è obeso poiché l’intero universo è contenuto in lui. Le sue orecchie sono grandi come i ventagli dei mietitori poiché con queste seleziona le parole che gli uomini gli rivolgono.
La sua cavalcatura è un topo.
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